
I lavori si rinnovano e cambiano nel tempo. Si modificano le aspirazioni e le attitudini perché si evolve il sistema economico e sociale di riferimento.
Nell’orientare il mercato del lavoro dei prossimi anni, la tecnologia continuerà a giocare un ruolo centrale, insieme al tema della sostenibilità ambientale e a quello della salute.
Chiediamoci però: Quali sono le competenze digitali degli Italiani?
In base ai dati Istat del 2023, solo il 45,9% degli adulti possiede competenze digitali adeguate, mentre per oltre un terzo (36,1%) non risultano sufficienti. Una parte, 5,1%, pur essendo utente di Internet, non ha alcuna competenza digitale. Su questi dati l’anagrafe è a favore dei giovani tra 16 e 24 anni con competenze di base superiori di ben 39,7 punti percentuali rispetto agli adulti di età compresa tra 65 e 74 anni.
Tuttavia, nonostante una crescita degli specialisti ICT e dei laureati in tecnologie dell’informazione e della comunicazione, restiamo indietro rispetto alla media europea.
L’Intelligenza Artificiale sarà uno strumento per rinnovarsi ed evolvere nei settori tradizionali?
Guardando a breve distanza gli ingegneri IA capaci di svilupparla rispetto ad oggi, con la creazione di algoritmi che siano in grado di farle apprendere compiti più complessi, saranno molto richiesti. Come gli esperti in etica dell’IA, professionisti che ne regolamentino gli ambiti etici, grande pericolo, considerando le capacità di generare realtà aumentate non corrispondenti alla verità.
Tuttavia, anche in un campo tradizionale, come ad esempio nella creazione di contenuti, saperla utilizzare andrà a vantaggio della proliferazione di influencer, videomaker, streamer e di tutti coloro che utilizzano social e piattaforme digitali per affermarsi, fare tendenza e marketing digitale.
Non solo, l’IA potrebbe supportare tutte le professioni: l’importante è non farsi sostituire, ma per non farlo bisogna consolidare e sviluppare la relazione umana, l’unica risorsa davvero non replicabile.
I lavori che si faranno strada nel futuro sono molti, ne ho scelti alcuni, significativi di come la capacità di adattarsi sarà un driver che supererà luoghi ed età.
Penso ai consulenti capaci di supportare le aziende nel ridurre l’impatto ambientale e nel recepire gli aggiornamenti normativi sulla sostenibilità. Ma anche a psicologi, psichiatri e terapisti della salute mentale, ambito che risulta già in forte crescita rispetto agli anni precedenti, soprattutto nelle fasce di età più giovane.
Con le continue minacce di hackeraggi, saranno richiesti sempre di più esperti di sicurezza informatica, sia per proteggere i dati che per evitare attacchi informatici. Anche su questo fronte, le guerre del futuro da prevenire riguarderanno il tema della cyber security; pensiamo se, come accade oggi in qualche film, spegnessero la rete elettrica e quella informatica: tutto il mondo andrebbe in tilt nel giro di pochi minuti.
Ma anche le professioni di coach e mentore saliranno in vetta, perché in un mondo così veloce e competitivo, emergono ogni giorno le fragilità individuali e il bisogno di affidarsi a una guida per sostenere i ritmi di carriere di successo.
Infine, restando in tema tecnologico, mi incuriosisce il lavoro di operatori e tecnici capaci di monitorare e migliorare veicoli autonomi, robot e droni utilizzati nelle consegne.
Rispetto al lavoro da consulente finanziario e patrimoniale, invece, la mia personale opinione è che rimarrà una professione fondamentale, in qualsiasi scenario di cambiamento, perché è un lavoro che ha in sé il ruolo di coach, di allenatore e di guida per navigare nelle potenziali incertezze, mantenendo sempre saldi obiettivi di vita e sicurezze della famiglia.
Maria Luisa Visione