Ripartiamo dal “Mese dell’Educazione Finanziaria”, istituito e promosso dal Comitato di Educazione Finanziaria, Assicurativa e Previdenziale, appena concluso.
Anche quest’anno ho raccolto la sfida di raccontare agli studenti dell’Università di Siena nel seminario “Oltre la longevità: come progettare il futuro in previdenza” del 28 ottobre scorso un tema fondamentale in ottica educativa, contribuendo alle tante iniziative di rete sul territorio, nell’ambito del calendario ministeriale nazionale.
Dopo l’esperienza dell’anno scorso ho cercato di trovare una modalità di comunicazione che fosse il più possibile vicino al loro mondo, sapendo che “per forza e per amore”, non si poteva prescindere dal concetto di variabilità di un futuro pensionistico ad oggi assolutamente distante ed incerto dalla loro quotidianità.
Il racconto è stato entusiasmante per l’interesse che vedevo crescere negli sguardi mentre illustravo il tema della longevità e, incrociando i tanti occhi interrogativi, ci mettevamo d’accordo su un nuovo patto intergenerazionale, che non è solo quello del sistema pensionistico a ripartizione, ma che ha il nome della pianificazione.
L’evoluzione storica delle riforme strutturali, dopo aver evidenziato la nuova demografia e provato a immaginare insieme la lunga vita come una buona notizia, ha spiegato il perché siamo arrivati fino a qui e il motivo che tiene loro, i giovani, ancorati a questo perché anche domani.
Durante la spiegazione di tutti le variabili di natura socio economico-demografica e finanziaria che potrebbero impattare in termini di rischio su quando e con quanto si potranno ritirare dal lavoro, mi sono portata a casa una delle riflessioni più belle, espressa da Leonardo.
Leonardo faceva un esempio delle conseguenze in età over 65 di una mancata pianificazione degli obiettivi previdenziali in termini di organizzazione delle risorse, alla quale sembrava difficile porre rimedio, se non attraverso una sostanziale perdita di ricchezza.
In effetti, è proprio così! Abbiamo spesso tanto tempo a disposizione per progettare e anticipare esiti sfavorevoli, ma non siamo stati educati a utilizzarlo.
Quanto è importante, anche attraverso le immagini, iniziare un percorso di conoscenza fin dalle scuole elementari per sviluppare abilità e adottare comportamenti virtuosi in ambito economico-finanziario, in modo da innescare un processo che prosegua nella scuola media e in tutti i successivi livelli di studio?
I nostri giovani, di fronte alla notizia di dover versare i contributi previdenziali per 45 anni e andare in pensione forse all’età di 70, mi hanno dato questa risposta: Cosa posso fare oggi per il mio domani?
L’utilità di tutto ciò è che anche la più grande incertezza si trasforma in opportunità quando incontra la conoscenza.
Poi ci siamo anche divertiti con quiz in modalità app per mettersi in gioco e verificare l’apprendimento. Perché questo è il loro mondo e, noi, possiamo imparare che il “come” giusto nel fare le cose è solo questione di linguaggio.
Maria Luisa Visione