
Settimo taglio dei tassi di interesse consecutivo per la BCE, che riduce il costo del credito al 2,25%.
La conferma della riduzione dei tassi sembra incorporare la decisione di non avere più bisogno di contenere l’inflazione, almeno in questa fase. L’economia mondiale è alle prese con diversi shock e quella dell’area euro, secondo i vertici europei, ha acquisito una certa capacità di tenuta, anche se il clima di incertezza rimane dominante, a causa delle dinamiche commerciali in atto.
Quindi, da una parte il credito è più accessibile per imprese e famiglie, dall’altra l’incertezza economica potrebbe comunque frenare la richiesta di nuovi finanziamenti.
In cifre, l’effetto maggiore si avrà sui mutui casa di più lunga durata; secondo le stime FABI, su 100.000 euro la riduzione sarà di 972 euro annuali su una durata di 30 anni per il tasso fisso. Riduzione importante per importi maggiori e durate maggiori. Per i finanziamenti, invece, la media dei tassi d’interesse potrebbe portarsi al 7,65%, lontana dalla soglia del 10%, ampiamente superata nella fase di rialzo.
Altro effetto del taglio operato dalla BCE è la riduzione del margine tra tasso fisso e tasso variabile che potrebbe azzerarsi entro l’anno, rendendo la decisione apparentemente neutrale. In realtà, la rata di rimborso fissa garantisce la sicurezza dell’uscita consentendo di dare stabilità al conto economico prospettico; quella variabile, in alternativa, potrebbe far risparmiare se il margine continuerà a ridursi, facendo diminuire l’importo da sostenere.
Conti alla mano, nel breve il calcolo del capitale complessivo rimborsato potrebbe guidare, ma, attenzione, solo alla fine dell’operazione potremo davvero sapere qual è la scelta più conveniente, dato che i tassi di interesse si modificano nel tempo.
In ogni caso, restano fondamentali alcuni passaggi: 1. Decidere sempre in base alla finalità, dal momento che è il perché che consente di mantenere la scelta coerente con i propri obiettivi; 2. Indebitarsi solo dopo aver definito l’obiettivo di Riserva e aver dato stabilità economica e finanziaria al nucleo familiare; 3. Combinare l’alternativa del finanziamento a quella dell’investimento, valutando se può esserci un mix economico ottimale per lasciare opzioni aperte in futuro.
Tutto dipenderà dalla personale attitudine al rischio, dalle preferenze soggettive e da una buona consulenza che guardi alle esigenze della famiglia a 360°, con l’obiettivo di utilizzare il denaro in funzione dei progetti di vita che concretamente si vogliono realizzare.
La prospettiva che non deve mancare è la sostenibilità su tutta la durata, sia calcolando economicamente la rata in maniera oggettiva, in funzione delle eventuali ripercussioni sul bilancio familiare, sia valutando il profilo di rischio finanziario collegato alle tutele, la stabilità dei redditi e la necessità di coperture di protezione dai rischi personali e patrimoniali.
Nella seconda parte del 2024 prestiti personali e credito al consumo sono risultati in calo, segno che esigenze e andamento dell’economia sono collegati insieme alla percezione soggettiva verso il desiderio di costruire una serenità economica salda e costante.
L’augurio per tutte le famiglie.
Maria Luisa Visione