
Quanti sono in Italia i Finance influencer, stanno davvero prendendo piede?
Non abbiamo ancora il numero preciso, certo è che si tratta di una figura in continua crescita, a causa del business globale che può rappresentare nel mondo, stimato da Goldman Sax in 250 miliardi di dollari. In Italia, circa 27 milioni di persone, tra i 18 e i 74 anni seguono almeno un influencer o una pagina social (Fonte: Doxa).
Il tema è proprio questo: la figura di influencer è ormai in grado di orientare le opinioni e di guidare le decisioni in tutti i campi, anche in tema di finanza, diventando un punto di riferimento per l’utente finale.
Per questo motivo, le autorità nella loro attività di vigilanza devono tener conto costantemente di eventuali impatti che si potrebbero generare dalla diffusione, facilitata dalla tecnologia, di consigli e informazioni di cui l’investitore pensa di potersi fidare sempre, in ogni caso, senza fare le dovute verifiche.
L’avvertenza della Consob è diretta proprio ai risparmiatori che si rivolgono ai Fin-influencer per investire, utilizzando i consigli dispensati su internet e sui social.
Quanta consapevolezza e quanta competenza hanno i risparmiatori per selezionare, discernere, valutare? Conoscono davvero i rischi o decidono in maniera veloce, “facendosi trascinare dall’effetto gregge”?
Il pericolo è che si possa pensare che qualsiasi fin-influencer offra realmente un servizio di consulenza equiparabile a quello erogato da un professionista abilitato e autorizzato ad operare in servizi di investimento.
Sono tantissime le sollecitazioni che possiamo trovare sul web o ricevere, e tutte hanno in comune un unico denominatore, quello di non evidenziare che a rendimenti elevati corrispondono rischi elevati.
La Consob, nel richiamo, rivolgendosi ai Fin- influencer, sottolinea che tale attività deve essere svolta rispettando la normativa di settore prevista in ambito europeo sulle raccomandazioni di investimento e sugli abusi di mercato. A questo proposito, ricordo che sul sito della Consob è sempre consultabile la sezione “Occhio alle truffe”, un vademecum per non cadere vittima di soggetti non autorizzati ad operare, che spariscono indisturbati da un giorno all’altro.
Inoltre, anche i Fin-influencer hanno obblighi di condotta e di trasparenza, e sono esposti a potenziali conflitti di interesse, ma possono diventare strumenti di marketing per l’azienda che rappresentano perché il confine tra contenuti e pubblicità non è netto. Poi come utenti ci abituiamo a tutto e può succedere di non far più caso alla pubblicità. Spesso la curiosità fa da padrona, voler andare a vedere, comportamento diffuso sulle piattaforme di trading on line.
Invece, mantenere alta l’attenzione è fondamentale.
Distinguendo, anche nell’ampio panorama dei Fin-influencer con cui si può venire in contatto, quelli che hanno alle spalle competenze profonde da quelli che si improvvisano; separando chi segue regole di condotta trasparenti e verificabili, da chi non lo fa.
Cambiano le modalità perché il mondo cambia, ma le regole del buon senso e della verifica, prima di affidarsi, rimangono le uniche valide e utili.
Maria Luisa Visione