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Maggio 9, 2025

Conosciamo il paniere Istat 2025: com’è cambiato con l’inflazione?

Maria Luisa Visione
martedì, 11 Febbraio 2025 / Published in Economia, Educazione Finanziaria

Conosciamo il paniere Istat 2025: com’è cambiato con l’inflazione?

Il numero dei beni e dei servizi che entrano di anno in anno nel paniere Istat ormai è diventato contenuto, data la molteplicità degli elementi inseriti: ben 1.923 prodotti elementari.

Pensate che, alla sua nascita nel 1928, contava solo 59 prodotti, distribuiti su cinque capitoli di spesa, per gran parte di tipo alimentare. Se torniamo indietro nel tempo il paniere ci racconta la storia delle abitudini di consumo degli Italiani.

La legna da ardere era ancora presente nei panieri fra il 1939 e il 1966; la sottoveste entra nella seconda metà degli anni ’50 ed uscirà dopo circa 15 anni. Il 1977 è l’anno degli zoccoli da indossare sotto i jeans e le gonne a fiorellini. La carta da lettere entra nel 1986 e lascia il posto nel 1996 ai walkman e all’autoradio con frontalino. Se le auto e le moto diventano paniere nella seconda metà degli anni ’60, gli sci arrivano, a partire dal 1996, anno storico anche per l’entrata dei cellulari, seguita, nel 1999, dall’abbonamento a internet.

Tante curiosità e abitudini che cambiano raccontando un mondo sempre in evoluzione. 

Oggi, nel 2025, le new entry sono rappresentate da: speck, pantalone corto donna, lampada da soffitto, topper per materasso, copriletto, camera d’aria per bicicletta, spazzole tergicristalli e cono gelato. Ed è proprio lui, il cono gelato che, nella mia memoria, diventa rappresentativo del fenomeno inflazione. Se nel 2002 il cono gelato costava meno di 1 euro, per l’esattezza 0,90 centesimi, nel 2024 è arrivato a costarne quasi 3 (tra 2,80€ e 3 €).

Escono dal paniere, invece, sia il test sierologico che il tampone molecolare Covid, ormai non più rappresentativi del budget di spesa familiare.

Quali sono i prodotti che hanno subito il maggior aumento dei prezzi negli ultimi dieci anni?

Dai dati Federconsumatori primeggiano i beni di largo consumo, soprattutto in campo alimentare: pasta, olio extravergine di oliva, fette biscottate, riso, farina, tonno in scatola e passata di pomodoro in bottiglia. Per renderci conto del caroprezzi dobbiamo ragionare in percentuale. Quando passiamo da 1 € a 1,20 €, la differenza percentuale in aumento è del 20%, anche se nella percezione non ci sembra una grande variazione.

Altra novità del paniere 2025 riguarda i prodotti dedicati agli animali domestici, in particolare i sacchetti igienici per cani e le ciotole per cani e gatti. 

Infine, considerando le categorie di spesa che crescono in peso percentuale abbiamo abitazione, acqua, elettricità e combustibili, seguiti dall’aumento del peso dei trasporti e dei servizi ricettivi e di ristorazione. A proposito di pesi in aumento troviamo anche bevande alcoliche, tabacchi e istruzione.

In conclusione, se il capitolo pandemia sembra archiviato, gli amici a quattro zampe allietano sempre di più le nostre giornate. Avere casa di proprietà non difende dall’elevato aumento, in termini assoluti, di spese di acqua, elettricità e combustibili. La riduzione più marcata riguarda il settore ricreazione, spettacoli e cultura. 

Saper gestire e mettere in sicurezza il conto economico diventa sempre più necessario per mantenere una buona qualità della vita.

Maria Luisa Visione

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Tagged under: paniere Istat 2025

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