Passaggi istituzionali significativi in tema di Educazione Finanziaria di Padoan al recente convegno La ricchezza della nazione, educazione finanziaria e tutela del risparmio:
- Trasparenza delle misure adottate;
- Strategia Nazionale mirata;
- Azione di rete condivisa;
- Misurabilità internazionale degli interventi;
- Obiettivo di tutelare capacità di consumo e risparmio dei cittadini.
Chiara la policy sulla necessità di agire la naturale funzione istituzionale di tutela e di intervento propria del Governo e del Parlamento (art. 24- bis Decreto Salva Risparmio), ora il MEF detta i tempi. Il Comitato Nazionale per la diffusione verrà istituito entro maggio e la Strategia Nazionale, con le sue attività propedeutiche, durante il 2017. Parola d’ordine: trasparenza.
Il Governo trasmetterà annualmente alle Commissioni Parlamentari competenti il programma e relazionerà sullo stato di attuazione dello schema concordato. Coordinerà il Comitato per l’attuazione concreta della Strategia Nazionale tenendo conto delle diverse sensibilità dei cittadini, nel rispetto della corretta allocazione delle risorse. L’impegno comune con Banca d’Italia di accrescere il grado di consapevolezza dell’utilità della Pianificazione Familiare Personale del Risparmio, delle Assicurazioni e della Previdenza degli Italiani potrà ritenersi raggiunto, però, solo quando una quota significativa di essi genererà comportamento virtuosi e congrui nella comprensione di rischi e opportunità insiti nei prodotti finanziari, assicurativi e previdenziali.
Emerge l’importanza di agire in rete con l’impegno di inserire nelle Amministrazioni l’Educazione Finanziaria tra le attività quotidiane e ordinarie degli uffici. Se il MIUR si occuperà dell’età scolare, il MEF curerà chi è già in grado di prendere decisioni finanziarie.
L’obiettivo di alfabetizzare i cittadini, causa il gap riscontrato rispetto ai Paesi OCSE, non è più derogabile. Comparare oggettivamente, a livello internazionale, velocità e progresso degli interventi istituzionali adottati diventa condizione di efficacia e indice di trasparenza.
L’auspicio è che sulla responsabilizzazione degli attori coinvolti, anche degli operatori di mercato, rimanga tassativa la distinzione dei ruoli. L’utente apprende per essere informato, formato e diventare più capace, fermo restando che decide di avvalersi degli operatoti perché necessita di consulenza sistematica, supporto continuo e monitoraggio nell’implementazione degli strumenti finanziari all’interno del suo progetto.
Diversamente, il rischio di dis-educare diventa de-responsabilizzare.
Maria Luisa Visione