Conosciamo il nostro orientamento verso il consumo e il risparmio? E’ curioso apprendere che tra le spese di beni e servizi delle famiglie italiane nel paniere Istat del 2016 entrano tatuaggi, auto usate, bevande vegetali e lampadine led. Cambiano tempi e gusti, complice la crisi, che orienta verso la riduzione degli sprechi e fa riscoprire la funzione prudenziale del risparmio.
Tre regole d’oro possono farci assumere buone abitudini nella gestione delle nostre risorse.
Pagare prima noi stessi
Siamo abituati a conteggiare il nostro risparmio sottraendo le spese dal reddito che produciamo, calcolandolo in maniera residuale, rispetto al consumo. Se, invece, cambiamo le priorità, possiamo prima stabilire un obiettivo di risparmio, funzionale al soddisfacimento delle nostre esigenze e al raggiungimento dei nostri obiettivi.
La differenza non è solo psicologica e genera un comportamento virtuoso: sottraendone dal reddito subito una parte, “paghiamo prima noi stessi”, consumando, attraverso una gestione efficace, ciò che resta.
Dare un nome ai soldi
I soldi hanno un valore, diverso a seconda del bene che acquistiamo. Immaginiamo di “dare un nome” a vari barattoli, nei quali destineremo il necessario per i consumi che abbiamo definito. In questo modo classificheremo la fonte e la destinazione del nostro denaro, avendone l’immagine immediata.
Si tratta di fare contabilità mentale e di associare il “perché” al denaro che mettiamo da parte, definendo a cosa ci servirà.
Il costo di un caffè
Qualsiasi decisione di risparmio, anche apparentemente irrilevante, andrebbe valutata nell’arco della nostra intera vita. Pensiamo al costo di un caffè. Provocatoriamente, decidendo oggi, per i prossimi 50 anni di risparmiare 1 euro al giorno, avremmo messo da parte 18.250 euro (365 giorni X 50 anni X 1).
Con il contributo della magia del rendimento composto, il risparmio giornaliero potrà crescere in modo esponenziale, restituendoci, domani, il costo di un caffè moltiplicato.
Tali strategie riportano alla memoria le nostre nonne, che hanno raggiunto obiettivi significativi, grazie a regole semplici. Inoltre, acquisire un maggiore controllo sulla nostra situazione economica, ci conduce ad avere maggiore serenità psicologica quando scegliamo quali consumi preferire.
Buone abitudini; un primo passo per inserire regole pratiche nel processo di budgeting familiare e di massimizzazione del risparmio, da condividere anche con i componenti familiari.
Per responsabilizzarci e agire il risparmio. Senza farci agire dal consumo.
Maria Luisa Visione