Tutto dipende dalla vaccinazione. Così nel DEF 2021 si dichiara l’auspicio di riuscire entro l’autunno ad aver coperto l’80% della popolazione italiana. Da questa lezione, l’auspicio di noi tutti è non tagliare la spesa pubblica verso il sistema sanitario, ma migliorare ed efficientare l’esistente “adesso e per sempre” creando occupazione, in modo da generare un circolo virtuoso di redditività e consumi.
Leggo i DEF ormai da anni, informando su questo spazio i cittadini, ed è sempre la solita storia: dobbiamo puntare sulla crescita economica e sugli investimenti pubblici per ripartire. Adesso, che la situazione è più grave del passato, si aggiungono le parole “come fattore abilitante della sostenibilità ambientale, sociale e finanziaria”.
Che senza lavoro non c’è vita economica per le persone e per il Paese credo lo sappiamo tutti e certamente se questo significa applicare la transizione ecologica e ambientale, creare occupazione per i giovani e ridurre la parità di genere, ben venga. Così come tutti sappiamo che se le aziende, i negozi, le attività continuano a chiudere significa far calare il PIL nazionale, cosa non buona perché se cala il PIL, anche sui conti di bilancio il circuito virtuoso non parte.
Su questa scia la richiesta di scostamento di bilancio avanzata dal Parlamento è di autorizzare 40 miliardi di euro per un nuovo provvedimento di sostegno che vedrà la luce entro fine aprile. Il Governo si auspica che sia l’ultimo intervento di “tale portata”; so bene che per i lettori la portata è ben altra perché fino ad oggi per molti i soldi tanto decantati, o non sono arrivati, o sono stati inadeguati. Tuttavia, nel DEF si scrive che i soldi in arrivo saranno destinati prevalentemente ai lavoratori autonomi e alle imprese, per aiutare chi è stato più impattato dalle chiusure, e che si sarà celeri nel farlo.
E poi, l’altro pezzo della crescita, cioè gli investimenti pubblici, a parere del DEF saranno possibili grazie ai fondi del Piano Next Generation UE, che attenzione, verranno condizionati alle riforme strutturali da fare su Pubblica Amministrazione, Giustizia, Concorrenza e Fisco. Su quest’ultimo punto siamo in attesa di vedere il Piano dell’Italia, cioè il Recovery Fund, in dirittura di presentazione, per capire dove andranno e come verranno impiegati i fondi.
Con queste premesse le previsioni del DEF sul PIL sono le migliori mai viste nell’ultimo decennio. Naturalmente, si provvederà anche a far scendere il rapporto debito/PIL, perché non cambiano le regole europee, ma semplicemente, a causa della pandemia si è utilizzato l’unico ammortizzatore sociale possibile (come è scritto nel DEF) che è il bilancio pubblico.
Di ripartire abbiamo bisogno tutti. Abbiamo bisogno di crederci, di sorridere e di vivere.
La gestione della pandemia in Italia ha portato disuguaglianze sociali immense e se questo è il risultato, non si può dire che è stato a causa della situazione eccezionale, difficile, in cui non ci eravamo mai trovati.
La responsabilità degli esiti delle azioni è strettamente legata al ruolo che si ricopre, ruolo per il quale si è pagati abbondantemente e si è riconosciuti a livello sociale.
Mio padre, che ho perso troppo giovane, mi ha lasciato un grande insegnamento che è: “Chi si ferma è perduto”.
Di fronte alle tante situazioni difficili, alle troppe persone care perse senza un abbraccio, guardiamo avanti.
Onorando davvero tanti di noi che non si sono mai fermati, continuando ad aiutare gli altri, nonostante le ingiustizie e nonostante tutto.
Maria Luisa Visione